Giorno della Memoria, la Fondazione Città di Senigallia aderisce al programma di iniziative
La Fondazione Città di Senigallia aderisce alle iniziative organizzate per celebrare il Giorno della Memoria, a venti anni dalla sua istituzione. Un ricco programma di incontri, riflessioni, mostre, proiezioni cinematografiche, concerti e reading teatrali promossi dal Comune di Senigallia, dalla Comunità ebraica di Ancona e dalla Diocesi locale insieme a varie associazioni del territorio. Tra i destinatari delle varie iniziative ci sono soprattutto i giovani, attraverso il coinvolgimento delle scuole “perché tutte le istituzioni hanno il dovere di conservare e tramandare la memoria storica”, come spiegato l’assessore Simonetta Bucari durante la presentazione degli eventi culturali. Questo è anche uno degli scopi della Fondazione Città di Senigallia, che si rivolge ai giovani del territorio per trasmettere conoscenze e competenze attraverso vari progetti, collaborazioni e grazie a investimenti soprattutto settore culturale, artistico e musicale.
Dopo l’inaugurazione nei giorni scorsi alla biblioteca comunale Antonelliana della mostra “Abbattere i muri. Il muro di Berlino – The Berlin Wall – Die Berliner Mauer 1989 – 2009” con foto tratte dalla collezione di Reinhard Schultz e, a Palazzetto Baviera, della mostra fotografica “Auschwitz 1940-45” curata da Teofilo Celani e promossa dalla Pro Loco Spiaggia di Velluto Senigallia, sarà la volta del cinema Gabbiano ospitare un evento per il giorno della Memoria: la proiezione del film “Jojo Rabbit”. Alla mattina di sabato 25 sarà riservata agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Senigallia, mentre alle ore 20,30 la visione sarà aperta a tutti. Una commedia con protagonista un timido bambino tedesco di dieci anni, appartenente alla Gioventù hitleriana durante i violenti anni della seconda guerra mondiale. Il ragazzo si sente un nazista avvantaggiato perché ha un amico immaginario molto particolare: una versione grottesca e caricaturale di Adolf Hitler. Odia gli ebrei, nonostante non ne abbia mai visto uno, è fermamente convinto che sia giusto ucciderli. La sua visione nazista del mondo cambia completamente quando scopre che sua madre nasconde in soffitta una ragazza ebrea. Nella stessa giornata di sabato, alle 18, all’auditorium della Chiesa dei Cancelli sarà inaugurata la mostra “Etty Hillesum. Il cielo vive dentro di me”. Interverranno il vescovo Franco Manenti, Amos Zuares, della Comunità Ebraica di Ancona, il sindaco Maurizio Mangialardi e la curatrice dell’evento Claudia Munarin per ricordare la vicenda di Etty Hillesum, la giovane donna ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943. Nell’occasione si esibiranno Alessandro De Felice al violoncello e Ilenia Stella al pianoforte.
Alla Hillesum sarà dedicata anche la conversazione intitolata “La vita è meravigliosamente buona” che si terrà domenica 26 al Cinema Gabbiano alla presenza di dom Alessandro Barbon, priore generale dei Camaldolesi, e il reading teatrale in programma domenica 2 febbraio, alle ore 21 all’auditorium San Rocco, che vedrà Sandra Passarello leggere alcuni brani del celebre Diario scritto da Etty, accompagnata al pianoforte da Michael Loesch. Domenica 26, alle ore 11 al circolo “La Marina Pro Cesano”, è previsto un incontro dal titolo “Quando dimenticare è impossibile ricordare è necessario” con Remo Morpurgo, mentre alle ore 18,30, al Cinema Gabbiano, sarà replicata la proiezione di “Jojo Rabbit”.
Lo stesso film sarà riproposto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado lunedì 27, alle 8,45, al Cinema Gabbiano. Alle ore 11, invece, nella sede dell’associazione “Bellanca” sarà inaugurata la mostra “C’è un paio di scarpette rosse: Joyce Lussu, viaggio ad Auschwitz” di Leonardo Bellagamba. Durante l’iniziativa sarà proiettata un’intervista a Clelia Jesi Morpurgo. Sempre lunedì 27, Giorno della Memoria, la sinagoga di Senigallia aprirà i battenti alle ore 17. Alle ore 18, poi, si terrà l’intervento musicale “Non gli ho detto arrivederci” diretto da Paola Pancotti con Lorenzo Giambartolomei al violino, Daniele Streccioni alla fisarmonica, Giovanni Spinozzi e Andrea Massaccesi alle chitarre, Roberto Mori alle percussioni e con il coro di giovani studenti. Il titolo richiama un libro che raccoglie le testimonianze dei bambini che persero i genitori nei campi di sterminio nazisti. “Il filo conduttore – spiega il presidente della Consulta della Cultura Remo Morpurgo – è quello di cercare il sentimento vero e profondo di umanità e identità che voleva essere cancellato. I vari brani musicali, tratti dal repertorio Klezmer e Yiddish, e soprattutto i canti dei bambini, vogliono far ricordare la storia familiare interrotta improvvisamente e ognuno, quasi improvvisando, riporterà scene di quotidianità con ricordi e sapori d’infanzia”.